Diciamo STOP agli allevamenti intensivi
questa industria oggi non è più tollerabile, spazi iper-affollati, gabbie piccole che impediscono il movimento, uso spropositato di antibiotici e alimentazione forzata per ingrassare gli animali velocemente.
Gli allevamenti intensivi sono la principale causa di sofferenza degli animali con conseguenze gravi per gli stessi animali, per l’ambiente e anche per l’uomo.
Hai ora l’opportunità di cambiare le cose, con il referendum nazionale contro gli allevamenti intensivi.
Possiamo finalmente cambiare la vita di queste creature e renderla meno sofferente e traumatica.
Sono molte le motivazioni per il quale è importante fermare gli allevamenti intensivi e ricreare il giusto legame tra la terra e gli animali, meglio ancora tra la terra e i suoi abitanti.
Gli animali sono stati tolti dal pascolo e rinchiusi in capannoni e recinti inadatti.
5 motivi principali per il quale è importante fermare gli allevamenti intensivi:
- Dare agli animali la possibilità di vivere una vita senza gabbie o in grandi spazi.
- Impedire le tecniche di ingrasso.
- Ristabilire la salute degli animali e indirettamente quella dell’uomo.
- Ridurre l’inquinamento provocato dagli allevamenti intensivi.
- Ridurre lo sfruttamento delle risorse.
Dare agli animali la possibilità di vivere una vita senza gabbie è di essenziale importanza, le gabbie o gli spazi sovrappopolati sono una pratica atroce e priva di principi etici per il quale l’uomo si definisce l’animale più intelligente ed evoluto.
Capannoni pieni zeppi di polli o tacchini, mucche costrette a partorire dopo essere state ingravidate manualmente dall’uomo per poi essere separate dal suo vitellino o scrofe rinchiuse in gabbie così piccole che fanno fatica a muoversi e che possono solo allattare i cuccioli dopo essere stati privati dei denti in modo tale che crescendo in un ambiente totalmente stressante per il poco spazio non si feriscono tra l’oro in seguito a liti.
Tutto questo è orribile e innaturale, e queste sono solo alcune delle situazioni che vogliamo cambiare con il referendum contro gli allevamenti intensivi.
Le tecniche di ingrasso negli allevamenti intensivi sono diverse e a volte simili tra le varie specie allevate, ad esempio nell’allevamento dei polli o tacchini allevati in capannoni sovraffollati non vengono mai spente le luci, e queste povere creature continuano a mangiare e crescere fino a raggiungere il peso ideale per la commercializzazione in brevissimo tempo.
Per i bovini o per i maiali invece si impedisce loro di muoversi rinchiusi e quasi immobilizzati in spazi ridotti sporchi, angusti e con luce artificiale in modo da non bruciare grasso prezioso solo per questa industria.
Tutte le condizioni di vita descritte sopra e le differenti pratiche utilizzate negli allevamenti intensivi, creano negli animali condizioni di precarietà verso la loro salute, stress e condizioni innaturali fanno sì che gli animali si ammalino spesso e quindi si ricorre a un rimedio preventivo con l’utilizzo massiccio di antibiotici.
Questa situazione sviluppa dei patogeni resistenti agli antibiotici non solo, si crea così un circolo vizioso di diffusione delle malattie e un utilizzo massiccio di farmaci in cui gli unici a goderne dell’utilizzo sono le industrie farmaceutiche.
Indirettamente questo ha un impatto negativo anche sulla salute dell’uomo, perché contribuisce allo sviluppo di batteri antibiotico-resistenti.
Uno studio del 2019 pubblicato su The Lancet indica che sono morte 4,95 milioni di persone a causa di un’infezione resistente agli antibiotici, si prevede molto presto la resistenza agli antibiotici potrebbe diventare la principale causa di morte al mondo.
È ormai risaputo che gli allevamenti intensivi sono una delle principali cause di inquinamento; infatti, si calcola che solo in Italia producono il 75% delle emissioni di ammoniaca e il 44% delle emissioni a livello globale di metano.
Migliaia e migliaia di animali in spazi ristretti producono ingenti quantità di escrementi che producono gas serra tra i più pericolosi come l’anidride carbonica, l’ammoniaca e il metano.
Questo determina che sono in grande misura responsabile del surriscaldamento del pianeta e della qualità dell’aria che respiriamo.
Gli allevamenti intensivi sfruttano le risorse importanti e determinanti per la vita sulla terra.
I dati più recenti indicano che tre quarti dei terreni agricoli sono destinati agli allevamenti intensivi, utilizzati per allevare gli animali ma anche per produrre gli alimenti per il loro sostentamento.
Per quanto riguarda il consumo di acqua i dati sono allarmanti, le informazioni che seguono sono state prese da google e indicano che “a livello globale secondo i calcoli di Mekonnen e Hoekstra, per produrre un chilo di carne in modo intensivo servono in media 15,400 litri d’acqua, 10,400 nel caso di carne di pecora, 6000 nel caso del maiale, e 4,300 per la carne di pollo”.
Dare una vita dignitosa a queste creature è il nostro obbiettivo, con il referendum contro gli allevamenti intensivi vogliamo cambiare le condizioni di allevamento degli animali.
Offrire loro uno stile di vita più naturale senza spazzi sovra affollati, magari all’aperto.
Gli animali sono esseri viventi senzienti e intelligenti e devono essere trattati come tali e non solo come macchine per produrre carne, uova o latte.
Con il referendum contro gli allevamenti intensivi tu puoi:
- Aiutare gli animali ad avere una vita dignitosa.
- Migliorare l’aria che respiriamo.
- Migliorare la salute degli animali e dell’uomo.
- Migliorare lo stato di salute del pianeta e risparmiare risorse indispensabili come l’acqua e i terreni rubati alle foreste o ad una agricoltura più consapevole
Il nostro è un processo di sensibilizzazione dell’essere umano che deve essere più “umano” ed evoluto e meno “barbaro” e crudele.
Il referendum nazionale contro gli allevamenti intensivi è già stato presentato; compilando il seguente form verrai aggiornato su come e dove poter mettere la tua firma nei prossimi mesi